Come cambiano le opinioni…


di Danilo Quinto
Così scriveva Pannella il 30 giugno 2011 a Napolitano: “La davvero straordinaria, quotidiana, pubblica, sapiente opera – e fatica – nella quale il suo ottantaseiesimo anniversario ha colto il Presidente della Repubblica trova il paese sensibile e riconoscente. Quanto la sua forza morale consente a tutti di riconoscergli la sua continua eccezionale creazione di energia anche fisica e intellettuale, anziché il suo spendersi e consumarsi, come umanamente certo più consueto, più ‘normale’”.

Così scrive il 13 agosto 2012: “Non passa sera o giorno senza che io debba prendere atto che un attentato, quasi senza precedenti, alla Costituzione viene fatto – nemmeno
scientificamente, ma istintivamente – dal nostro Presidente della Repubblica. Spero mi si darà atto che questo non ha nulla a che vedere con delle ‘miserrime accuse’. Io rispetto il Presidente della Repubblica, ma ho la certezza ormai che c’è un attentato riuscito, quotidiano alla Costituzione, in base a sue analisi che ritengo sicuramente sbagliate e gravissime, come precedenti, perché può far precipitare l’Italia lontano – ancora più di quanto non sia già accaduto – nel baratro anticostituzionale, antidemocratico, anti-Diritti Umani/Stato di Diritto. Non c’è altro che l’affermarsi di visioni assolutamente e tradizionalmente contrapposte fra liberali (e soprattutto coloro che hanno il senso dello Stato) e altre tradizioni che purtroppo non fanno che rispondere sempre a ‘ragion di Stato’ o ‘ragion di partito’. Se non traducessi, proprio da nonviolento, questa mia convinzione – della quale ad ogni livello intendo rispondere – in un obbligo da parte mia di denunciare anche e soprattutto a livello giudiziario, in ogni sede concepibile, questo comportamento, potrei essere considerato come gravemente colpevole di un reato omissivo, dei peggiori e più gravi in democrazia”.

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