Anche per i parlamentari cattolici il nemico è la Chiesa?

di Danilo Quinto
Pompata dal quotidiano fondato da Eugenio Scalfari – molto probabilmente prossimo senatore a vita, con buona pace di Pannella – è ricominciata la forsennata propaganda radicale contro la Chiesa Cattolica. I radicali chiedono a Monti di rivedere “la quota dell’Irpef degli italiani che ogni anno viene sottratta al bilancio statale per essere ripartita tra sette soggetti, di cui sei confessioni religiose. Le chiedo semplicemente di far rispettare la legge vigente (la 222/85), il cui articolo 49 prevede la riduzione dell’aliquota qualora il gettito dell’8 per mille si modifichi nel tempo ed ecceda dalla soddisfazione delle finalità previste". I radicali affermano che
la Chiesa – per libera scelta degli italiani e in base ad una legge dello Stato – incassa troppo: nel 2012 dicono che nelle casse della Cei sia entrato più di un miliardo contro i 200 milioni del 1990. Ritengono che questa crescita sia incompatibile con la situazione del paese e propongono la riduzione al 4 per mille, con un risparmio – sostengono – di 500 milioni. In attesa della risposta di Monti e accantonando l’ideologia che ha individuato il nemico e lo combatte con tutte le armi a sua disposizione, la questione interessante da porre è rivolta ai parlamentari cattolici che sostengono le iniziative radicali e firmano appelli a favore di Radio Radicale. Tra qualche mese, Radio Radicale batterà cassa per ottenere dal Governo altri dieci milioni di euro di denaro pubblico (ogni anno, dieci milioni di euro). Da quale parte starete, parlamentari cattolici?

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