di Danilo Quinto
Nello scorso mese di dicembre, il Presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, durante un'audizione alla Camera dei Deputati, definiva l’Italia il 69° paese all'indice di percezione della corruzione, a livelli di Ghana, Isole Samoa e al quartultimo posto in Europa, prima di Grecia, Romania e
Bulgaria. In una sua precedente audizione, sempre alla Camera, il 14 settembre, Giampaolino quantificava così il costo del fenomeno-corruzione per il paese: “Settanta miliardi sono una quantificazione fatta dalla procura in base a rapporti della guardia di finanza. Quella è l'indicazione e la confermo”. Altro che spending review, tagli alla sanità, al welfare, alle pensioni, ai dipendenti pubblici e a quant’altro. Il Governo nomini un commissario, con una struttura in grado di controllare tutti gli appalti e i subappalti della pubblica amministrazione, centrale e periferica. I cittadini soffriranno di meno e il paese crescerà.
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