di Danilo Quinto
Matt è affetto da una grave malattia: la paralisi spastica cerebrale, che si manifesta con gravi difficoltà motorie. Chi ne è affetto non riesce a comandare e controllare gli arti. Frequenta una scuola elementare di Worthington, nell’Ohio. Viene organizzata una gara di corsa e Matt vuole a tutti i costi partecipare, lui che fa enormi sforzi nel semplice camminare.
Deve percorrere 400 metri. Un’immensità. I suoi compagni, corrono. Lui li segue. A fatica. Sbuffa. Si stanca, ma non cade. Continua nella sua corsa, passo dopo passo. Con tenacia. Non vuole arrendersi. Gli è accanto il suo insegnante, che lo incoraggia. E’ una corsa solitaria che dopo il primo giro di pista, diventa collettiva. Tutti si accorgono di lui. Corrono con lui, Lo seguono. Lo incitano. Battono le mani. Scandiscono il suo nome. Soffiano per sospingerlo al traguardo. “Go, Matt, go”. Il bambino sente l’affetto, l’amore, l’amicizia di tanti. Dei suoi compagni, degli insegnanti, di chi assiste incredulo a quell’impresa. La sua corsa diventa quella di tutti. E’ felice nella fatica, nello sforzo immane che compie. Alla fine ce la fa a tagliare il traguardo. Non importa il tempo che ci ha messo. Non importa che sia arrivato ultimo. Tutti lo abbracciano. Lo festeggiano. Gli battono il cinque. Lui sa che con la sua impresa ha conquistato la sua dignità, la sua libertà, il rispetto di tutti ed ha dimostrato a se stesso che la tenacia e la forza di volontà non temono avversari.
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