La risata di Don Camillo sarebbe fragorosa di fronte a quei trafiletti dei giornali cattolici sulla marcia per la vita di domenica scorsa. L’Osservatore Romano dell’edizione del 14-15 maggio, a pag. 5, in basso, ha dedicato una ventina di righe - senza foto, di cui è sempre prodigo - ad un evento inedito per il mondo cattolico italiano.
Ancora più parco e distaccato, Avvenire, che in fondo a pagina 14 del 14 maggio ha utilizzato la notizia per propagandare l’appuntamento del 20 maggio, promosso dal Movimento per la
Vita. Di più, il giornale dei Vescovi ha pubblicato il 15 maggio la rubrica Lupus in pagina, dell’ineffabile Gianni Gennari, che ha solidarizzato con la posizione espressa dallo storico cattolico e progressista Alberto Melloni: “con la Chiesa - ha dichiarato Melloni al Messaggero - questa Marcia ha ben poco da fare”, aggiungendo che “non c’è la possibilità di modificare la 194” e che “la Chiesa non può dare appoggio a una iniziativa legislativa del genere, promuovendo una crociata, quando l’orizzonte è offuscato da problemi profondi e di sostanza per il bene comune”.
Lo storico e chi lo approva, ignorano che l’orizzonte degli uomini, come spiega il Magistero di Benedetto XVI, è offuscato proprio da quel sentire comune che non ci fa comprendere quel che è umano da quel che umano non è. Dimenticano anche che la preghiera può spostare le montagne, come dice il Vangelo, anche quelle costruite dagli uomini per allontanare le loro anime da Dio.
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