di Lorenzo Bertocchi
l'ho vista domenica scorsa alla Marcia per la Vita, là davanti a tutti, solo, con il suo Crocifisso in modalità processione. E sorrideva.
Prima di arrivare in cima al corteo, infatti, è passato in mezzo a 15.000 persone: famiglie, bambini, giovani, anziani, preti (vestiti da prete!), frati e suore. Ha visto bandiere,
cartelli inneggianti la vita e contro l'omicidio compiuto nel grembo materno, ma di “camicie nere”, al contrario di quello che dicevano in giro, c'erano solo quelle dei suoi confratelli. Ad un certo punto, l'ho sentita pregare (per ora non è ancora reato).
“Grazie Signore, perché nonostante Repubblica, il Corriere, Melloni e compagnia, c'è ancora gente che ha fede. Signore, io non ho studiato bioetica, ma so che la vita è come l'aria, senza non si può campare. Signore… nella bassa anche i mangiapreti sotto, sotto, conoscono la differenza tra propaganda e realtà, in alcune redazioni, invece, sembra di no. Se è possibile, per un giorno, facciamo scrivere sui giornali i contadini della bassa, i pezzi saranno più sgrammaticati, forse, ma almeno il buon senso lo lasceranno al suo posto. Amen.”
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