di Danilo Quinto
Questo Governo fa sul serio. Almeno rispetto agli omosessuali. Nei giorni scorsi, il Ministro dell’Istruzione, Profumo, ha inviato una direttiva alle scuole perché il 17 maggio “partecipino attivamente” alla giornata contro l’omofobia.
Subito dopo l'insediamento del Governo Monti, ci fu l'istituzione di un gruppo di lavoro sulle Pari Opportunità, che mise all’ordine del giorno il tema dell'omofobia. Dietro le quinte,
l’ispiratore fu il Presidente della Repubblica, che si disse preoccupato “per il persistere di discriminazioni e comportamenti ostili nei confronti di persone con orientamenti sessuali diversi”.
Il Ministro Fornero raccolse l’accorato appello e in occasione di un’audizione dello scorso gennaio davanti alle commissioni Affari costituzionali e Lavoro a Montecitorio, affermò: “La diversità è un valore, deve essere tra le cose che i bambini imparano da piccoli. I semi si gettano tra i bambini e soprattutto nelle scuole. Il mio impegno è pieno contro le discriminazioni anche verso gli omosessuali ed i transgender. È sotto gli occhi di tutti il grave ritardo culturale che il nostro Paese rappresenta in tema di pari opportunità, nell’accesso ai diritti rispetto alle diversità”.
Ora, si inizierà a colmare il grave ritardo culturale denunciato e finalmente si comprende il titolo che L’Osservatore Romano diede nel settembre dello scorso anno all’assemblea cattolica di Todi che decretò la fine del precedente Governo: “In cammino per cambiare l’Italia”.
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