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Partiamo dal presupposto che bisogna ammettere l'esistenza delle malattie. Ora, il Cattolico dogmaticamente ritiene che anche le malattie, come la corruzione, la morte e le tendenze concupiscenti, hanno avuto origine dal peccato originale che, di fatto, ha privato l'umanità della perfezione e dell'incorruttibilità, facendolo soggiacere alle dinamiche del Creato ed alle vessazioni sataniche. Ammesso che esistono malattie (lo sappiamo che ci sono), dunque, se osserviamo un uomo con 3 occhi, avremmo il falso coraggio di dire che non trattasi di una alterazione? Si tratta di un'anormalità senza dubbio; è oggettivo il concetto. L'omosessualità, seguendo lo stesso concetto logico, si presenta come un'anormalità nell'ambito della sfera psichica; in sostanza, una persona possiede una psicologia femminile in corpo di uomo, oppure sa di essere un uomo in un corpo di donna (oggi alcuni parlano di identità di genere). Perché non si vuole ...
... ammettere l'evidenza dell'irregolarità omosessuale, quando l'anormalità la riconosciamo a tutti gli altri casi definiti come "innaturali"?
Anche avere sette dita è una variante, ciò nonostante non rientra nella normalità, dato che variante non è uguale a
normalità. Molti sostengono che con giochi di parole si vuole sopprimere l'evidenza dei fatti e che comunque l'omosessualità è naturale.
E' importante ravvisare la tendenza molto diffusa che sono proprio coloro che si vantano di credere solo a ciò che vedono, che poi negano quello che degli omosessuali è un dato ovvio; cioè che sono soggetti non secondo l'ordine della natura dove, per natura, si intende il Creato che è governato da un equilibrio innegabile e tangibile.
L'omosessualità, anche se in taluni casi non è una deformità strutturale, lo è psicologicamente acquisita per vari disagi e evidenti turbe della personalità che, a lungo andare, comportano anche la "malattia dell'anima". E' doveroso innanzitutto diffondere le verità antropologiche e, negando il fatto che l'uomo e la donna sono secondo natura sana e che gli omosessuali si presentano secondo natura non conforme, si brama far credere che si equivalgano gli stati naturali.
Se uno è retto e l'altro è storpiato, sono due risultati della natura, ma il primo risultato è sano, l'altro è malformato; fin qui non esiste diversità morale! Ma se si vuole far credere che tutti i difettosi psichici, possano regolarmente valicare il confine morale, fino al punto che le unioni non lecite neanche tra maschi e femmine a loro siano consentite, allora questo è veramente grave!
E' grave già soltanto dal punto di vista della Legge di natura, dato che alcune parti sono state definite in natura per essere usate solo per defecare. Un lettore del sito, un farmacista, faceva giustamente notare nei commenti che anche la lubrificazione dell'ano non esiste, diversamente da ciò che Dio ha previsto nella vagina (fenomeno fisiologico noto), al fine di consentire al pene di accedervi agevolmente. Sempre lo stesso utente, faceva notare che nella sua farmacia vengono venduti farmaci quali il "Luan", prodotto che contiene un principio attivo detto lidocaina e che, sovente, viene acquistato dalle coppie gay e dagli etero sodomiti affinché tale pomata anestetizzi e lubrifichi l'orifizio anale quando, come negli esempi citati, viene utilizzato contro natura.
Molti sostengono che alcuni animali, come i bonobo, si intrattengono in rapporti di sodomia e, partendo da questa considerazione, affermano che l'omosessualità sia naturale. Anche questo concetto è sbagliato, dato che gli stessi bonobo per riprodursi, hanno bisogno della femmina e, se per sottomissione nei riguardi del maschio "alfa", taluni soggetti si fanno sodomizzare, è altrettanto vero che siamo nell'ambito della normale dinamica animalesca, così come accade nei cani, quando la femmina dominante suole "montare" le altre femmine del branco. Differenti e assolutamente naturali, invece, sono i casi di creature ermafrodite e di creature mutanti. Le prime, per natura ricevuta, hanno ambo i sessi e si auto riproducono, le seconde invece, cambiano il proprio sesso per fini procreativi, solo in base alla presenza numerica od all'assenza totale dell'essere di sesso opposto; Dio ha previsto tutto ciò, quindi è naturale.
Ancora oggi, partendo proprio dagli studi prussiani del 1869 in cui si iniziava a teorizzare l'omosessualità animale, la stessa sessualità di alcune specie animali è poco compresa e spazia nei diversi ambiti individuati come: copulazione, stimolazione genitale, giochi di coppia, corteggiamento. Attualmente la vera incidenza dell'omosessualità negli animali è sconosciuta e, se da un verso si nota che vi sono piccioni, pinguini ed altri animali che in una certa percentuale sono soliti intrattenere rapporti apparentemente omosessuali, dall'altro vi sono studi che dimostrano, come nel caso delle pecore, che una minima percentuale di montoni si accoppia con esemplari dello stesso sesso, ma lo fa solo ed esclusivamente per sottomettere il rivale e, come noto, non giunge all'orgasmo. Insomma, affermare che l'omosessualità sia naturale e che l'affettività omosessuale intesa come amore sia naturale, basandosi su studi scientifici su animali, per altro, ancora in fase di grande sviluppo, è un'assurdità.
Se vogliamo, adesso, inoltrarci nel discorso fino ai divieti santi previsti dalla Legge di Dio, è doveroso accettare l'evidenza del fatto anomalo dell'omosessualità e l'evidenza immorale degli atti tra omosessuali e, solo successivamente, accedere alla comprensione più profonda dei motivi della teologia morale.
Dio non condanna l'omosessuale che vive questo disagio, ma questo disagio non deve diventare un pretesto per pervertire gli atti e giustificare le cose più riprovevoli. Lo ho scritto anche in questo articolo ben documentato ed assolutamente non omofobo. Se le deformità fisiche e psicologiche non dipendono sempre da noi, i comportamenti morali si, perché in questi siamo noi che scegliamo.
Ritornando al discorso fatto ieri, dunque, amare il prossimo come se stessi, significa volere il bene per l'altro che si vuole anche per se stessi. Il primo bene che un cristiano ama è la verità, dato che Cristo fu ed è verità e portatore di verità; per questa ragione è moralmente positivo e santificante giudicare il male e denunciarne, in esso, la presenza dello spirito del mondo che è Satana.
Giudicare il male significa offrire l'opportunità della verità che libera dall'ignoranza, nella stessa misura in cui Cristo è venuto appunto a portare la verità; giudicare il male è un dovere di tutti.
Spesso, purtroppo, accade che i gay superbi schierati contro l'ordine e i buoni costumi, così come li vediamo esprimersi sui carri nelle manifestazioni, meriterebbero sanzioni penali per oscenità e per discriminazione religiosa, con sanzione come qualsiasi altro reato. La loro palese perversione, specialmente in certi casi, è una violenza psicologia a danno di tanti individui, partendo dagli anziani, passando attraverso le famiglie, fino a giungere ai minori che, dinanzi a tali nudità ed impudicizie contro natura, restano davvero sconvolti. Inoltre l'oltraggio alla religione cristiana attraverso la profanazione dei simboli accade solo in Italia dove le lobbie proteggono queste sacrileghe manifestazioni.
Provino a fare tali affronti blasfemi alle religioni dell' Ebraismo e dell'Islamismo che a loro volta condannano la pratica dell'omosessualità più severamente dei cristiani.
I superbi e ipocriti omosessuali in queste manifestazioni oltraggiano solo la religione cristiana. Perché?
Sanno che possono oltraggiare il nome santo di Gesù Cristo con tutta libertà. Ma Dio non si irride. E se i cristiani tollerano perché ispirati dalla pazienza e dall'amore, è vero anche che parlino e denuncino abusi così frequenti.
Se umanità e omosessualità esistono sostanzialmente dallo stesso momento, non esistono insieme dall'inizio. Fondamentalmente esiste l'omosessualità soltanto dopo il peccato che ha completamente distrutto la natura originale, appunto come dicevo all'inizio dell'articolo.
La trasgressione della legge naturale oltre che quella di Dio, ha distrutto la perfezione umana e reso l'uomo incline al male. Ecco perché abbiamo bisogno dell'aiuto divino, per correggere le nostre tendenze cattive. L'aiuto è ciò che imploriamo come grazia santificante, da qui l'importanza dei retti insegnamenti, dello spirito missionario, della Chiesa e della preghiera.
Noi cristiani, per concludere, non temiamo Dio, bensì temiamo di perdere piuttosto un Bene così grande. Questo timore rafforza l'amore che non vuole separarsi da un Padre così buono e giusto. Quando nella scrittura è rivelato che Dio si adira, non va compreso come di un atteggiamento inconsulto e incontrollato come accade a noi poveri uomini. L'ira di Dio è santa perché infinitamente virtuosa e non passionale e impulsiva. L'ira è motivata sempre da infinito amore.
Mentre siamo in vita Dio si adira santamente correggendoci in vari modi: sottraendoci le cose che ci separarono da lui. Se una persona pecca e rischia di dannarsi l'anima per l'amore al vizio, Dio adirandosi e amandolo gli sottrae la salute perché non abbia più a usare male del corpo, e possa ritrovare l'amore all'anima; questo concetto potrebbe essere riconducibile all'AIDS ed alle malattie veneree.
Vi è un'altra ira più severa ed è questa: quando Dio vedendo le gravità continue delle colpe e degli scandali, lascia che il peccatore ostinato e indurito continui ad offenderlo fino alla morte, senza che sia raggiunto dalla sofferenza che potrebbe salvarlo. E' pericoloso perseverare nell'ostinazione contro Dio; Dio è buono ma anche giusto.
D'altronde non diciamo cattivi i giudici che condannano all'ergastolo terroristi e stupratori e avremmo l'ardire di chiamare ingiusto Dio che decreta la dannazione eterna di un'anima ostinata e ribelle?
Dio non manda nessuno all’inferno, è il cattivo che vi si fa condannare facendo il male, come il ladro che rubando si fa condannare alla prigione; Dio, oltretutto, deve esercitare la giustizia verso i buoni, proprio condannando i cattivi impenitenti. Come potrebbe ammettere in cielo i buoni insieme ai cattivi?
Sarebbe ingiusto, come un qualunque giudice terreno che si corrompe e sarebbe contrario alla Dottrina della fede ed al Magistero dato che, dagli insegnamenti di Cristo, si è appreso quando, dove, come e perché avverrà la separazione sempiterna dei giusti dai dannati.
Questo mio articolo non è esempio di omofobia, ma è constatazione dei fatti nell'ottica del buon crisitano; non era omofobo neanche il mio articolo di ieri, leggibile cliccando qui.
Carlo Di Pietro (M.S.M.A.)
Testo tratto dal sito Pontifex Roma
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