Peggio dei pedofili

Riporto la coraggiosa lettera di protesta di Paolo Deotto, Direttore di Riscossa Cristiana, contro il Sindaco di Milano che vuole indottrinare i bambini dell'asilo con favole omosessuali. Come Zapatero, peggio dei pedofili!
Giovanni Zenone - Direttore di Fede & Cultura

Egregio Signor Sindaco,
se quanto riportano gli organi di informazione è esatto, il Comune di Milano, da Lei presieduto, avrebbe intenzione di introdurre negli asili comunali, come testo di lettura, il libro illustrato “Piccolo Uovo”, che presenta, sotto forma di fiaba, grossolane e gravissime falsificazioni, asserendo l'esistenza di “diversi tipi” di famiglie. Vi sarebbero così famiglie con due padri, omosessuali, ovviamente, o con due madri, i.c.s., o monogenitoriali, o (per ora, l'istruttivo libro lo concede...) con un padre e
una madre.
Solo quest'ultima, e Lei, signor Sindaco, lo sa perfettamente, è la “famiglia”, ossia quella società naturale, citata dall'art. 29 della Costituzione; e il testo costituzionale aggiunge “fondata sul matrimonio”.
La famiglia è quindi la società naturale fondata sul matrimonio, né la Costituzione specifica che il matrimonio può esistere solo tra un uomo e una donna, perché all'epoca in cui fu redatta vigeva ancora quel buon senso comune che permetteva alla Società di vivere in una accettabile normalità.
Inoltre l'omosessualità è una patologia, e anche questo signor Sindaco, Le è perfettamente noto, ma in omaggio al “politicamente corretto” Lei deve sostenere posizioni contrarie non solo alla morale comune, ma anche alle più elementari conoscenze scientifiche, falsificate per fini ideologici.
Lei è un uomo di cultura, ma è prigioniero del dilagante conformismo, che impone di rendere omaggio a quanto asserito, senza alcun fondamento, da minoranze tanto chiassose quanto prive di argomenti. In più, Lei deve assicurare la coesione di un guazzabuglio partitico nel quale, come sempre, gli estremisti hanno la meglio.
Quindi non stupisce il fatto che Lei sostenga posizioni che sono inaccettabili, distruttive e non prive di un macabro umorismo. Ma riteniamo inaccettabile il fatto che queste opinioni vengano imposte a bambini affidati alle cure del Comune di Milano. Non ci risulta che tra i compiti del Comune vi sia anche l'indottrinamento ideologico e Lei, signor Sindaco, sa perfettamente che questo continuo ossessivo parlare di omosessualità e “altri tipi” di famiglie è solo un grimaldello per scardinare ciò che resta ancora di sano nella Società.
Ma vede, signor Sindaco, i figli hanno dei genitori, che hanno non solo il diritto, ma anche il preciso dovere di educarli. Se la favoletta “Piccolo Uovo” verrà diffusa negli asili comunali, la Giunta che Lei presiede avrà commesso un inaccettabile abuso, imponendo a bambini in tenerissima età opinioni a dir poco discutibili, e comunque in assoluto contrasto con le posizioni della gran parte delle famiglie, composte ancora, grazie al Cielo, di persone sane e normali. perché mai i genitori dovrebbero affidare l'educazione dei loro figli al Comune di Milano, accettando ad occhi chiusi quanto da esso imposto, oltretutto su materie estremamente delicate per lo sviluppo psichico del bambino? Con quale diritto il Comune si assume il compito di “educare” i bambini all'accettazione della malattia come “normalità”?
Non credo che Lei, signor Sindaco, ci dirà che i bambini dai tre ai cinque anni hanno grande capacità di discernimento e di discussione...Suvvia, siamo persone serie e adulte, e diciamoci le cose con franchezza: questa è violenza, pura violenza consumata ai danni di bambini in tenerissima età, per inculcare nelle loro menti non la “normalità”, ma quel caos morale e intellettuale che è indispensabile per creare una Società di rincretiniti obbedienti. È un passo in più nel tenebroso cammino della cultura della morte.
Signor Sindaco, se la lieta favoletta diverrà materia di lettura per i bimbi dell'asilo, Lei costringerà i genitori che non vogliono distruggere la mente dei loro figli ad iscriverli a qualche asilo privato. E quanti non possono permetterselo? Dovranno chinare il capo e accettare supinamente. Davvero un bel successo per l'uomo del “rinnovamento”!
Signor Sindaco, confidiamo in una Sua seria riflessione. I bambini dell'asilo non sono un ostaggio del Comune, non sono bestioline da esperimento per diffondere ideologie. Sono persone per le quali bisogna avere il massimo rispetto, come bisogna avere rispetto per la libertà di educazione delle famiglie. Naturalmente se la favoletta diverrà materia di insegnamento, Le assicuriamo che attueremo ogni possibile forma di protesta, perché consideriamo indecente fare del male a chi è piccolo e indifeso. Sicuri di un Suo cortese riscontro, La salutiamo cordialmente.

Milano, 11 settembre 2011

Paolo Deotto
direttore di Riscossa Cristiana, sito cattolico di attualità e cultura

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma poi questa lettera, al sindaco di Milano, è stata davvero recapitata? Mi sa che, se ci si aspetta che lui ne prenda visione da solo, capitando casualmente o volutamente su un blog come questo, è stato come scriverla a noi stessi, questa missiva! Invece, è necessario che il destinatario la legga e noi tutti vorremmo anche conoscere la sua risposta, qualora si degnasse di redarla.
Salutoni.
Tommaso Pellegrino - Torino
tommypellegrino@libero.it
www.tommasopellegrino.blogspot.com

La Voce di don Camillo ha detto...

è stata recapitata ed è giunta una risposta ufficiale che potete trovare su Riscossa Cristiana all'url http://www.riscossacristiana.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1097:a-proposito-di-piccolo-uovo-una-lettera-dallassessore-alleducazione-e-allistruzione-del-comune-di-milano-di-paolo-deotto&catid=54:societa-civile-e-politica&Itemid=123

Anonimo ha detto...

trovo di pessimo gusto che si scriva "peggio dei pedofili",
forse non avete idea di cosa significhi.

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