Quando la corruzione d'un popolo arriva al suo colmo, questa corruzione spegne la coltura, ed estingue quasi l'intelligenza: in tal modo quel popolo imbrutisce, i legami sociali si sciolgono, i famigliari si rallentano perché tali legami hanno bisogno di qualche grado d'intelligenza e di moralità per conservarsi.
(Antonio Rosmini, Sulla felicità, Città Nuova ed. 2011, p. 172)
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