Si crede che “umanizzare” la divinità sia paganizzarla, senza capire che umanizzare la divinità è attualmente il dogma più rigido, più austero ed incredibile del Credo. (Gilbert Keith Chesterton, San Tommaso d'Aquino, p. 27)
Lode alle gazzette
Lode sia alle gazzette,
che il nemico fanno a fette.
I boffissimi giornali
sparan cacca senza uguali,
e con dotta fetenzia
li sostien la gerarchia.
Per chi è non-allineato
già l’insulto è preparato,
a chi usa la sua testa
si fa subito la festa,
e si tratta molto male
chi difende la morale.
Chi il cervello se l’è fritto
crede a quello che c’è scritto.
(Emilio Biagini)
che il nemico fanno a fette.
I boffissimi giornali
sparan cacca senza uguali,
e con dotta fetenzia
li sostien la gerarchia.
Per chi è non-allineato
già l’insulto è preparato,
a chi usa la sua testa
si fa subito la festa,
e si tratta molto male
chi difende la morale.
Chi il cervello se l’è fritto
crede a quello che c’è scritto.
(Emilio Biagini)
Metafisica della sostanza di P. Tyn
Per maggiori informazioni e acquisti vail al link http://fedecultura.com/metafisicadellasostanza.aspx
Col pretesto della grazia
Si sono infiltrati infatti tra voi alcuni individui - i quali sono già stati segnati da tempo per questa condanna - empi che trovano pretesto alla loro dissolutezza nella grazia del nostro Dio, rinnegando il nostro unico padrone e signore Gesù Cristo.
(Gd, 1,4)
(Gd, 1,4)
Pace
La pace vera, che supera ciò che noi possiamo pensare, non riguarda solo i rapporti degli uomini tra loro, ma, principalmente, i rapporti tra gli uomini e il loro Creatore [...] non fa meraviglia che tutto questo sia stato dimenticato da un mondo che ha ripudiato Dio.
(Robert Hugh Benson, Il padrone del mondo, 1907)
(Robert Hugh Benson, Il padrone del mondo, 1907)
Dietro-front
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(Stanley L. Jaki, Arcipelago Chiesa, p. 10)
Errori
"Gli errori non cessano di essere errori perché diventano mode".
(Gilbert Keith Chesterton, Illustrated London News del 19.04.1930)
(Gilbert Keith Chesterton, Illustrated London News del 19.04.1930)
Karl Rahner: La teologia della disincarnazione
Non c’è ambiente più ospitale per gli sgambettatori dell’ortodossia cattolica dell’immediata eredità del Concilio Vaticano II, quel periodo fluido in cui all’improvviso si sono aperti crepacci teologici in cui anche oggi si rischia disgraziatamente di incorrere o nei quali ci si può deliberatamente tuffare. Di tutti gli autori che hanno imbracciato le armi del pensiero per proporre una teologia nuova da edificare in modo rigoroso sulle macerie di quella antica, il teologo Karl Rahner è allo stesso tempo il più influente e il più discusso. Nel gesuita tedesco c’è una naturale disposizione allo sconfinamento: oltre alle tentazioni di modernismo e panteismo, il focus polemico nei confronti di Rahner sta in quella “svolta antropologica” a cui Cornelio Fabro ha dedicato un volume nel 1974. Un testo caustico, teologicamente parlando. Oggi l’eredità friabile – e largamente irrisolta – di Rahner viene messa sotto accusa dal teologo Giovanni Cavalcoli, docente di Teologia dogmatica e Morale presso lo Studio teologico accademico bolognese, nel libro Karl Rahner - Il Concilio tradito, in cui il domenicano solleva i tappeti del pensiero rahneriano per vedere quanta polvere c’è sotto... (Leggi tutto l'articolo di Antonio Gaspari su Tempi)
Karl Rahner - Tradimento al Concilio
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su Tempi uscito oggi in edicola c’è un servizio di 5 pagine sul nostro testo di P. Giovanni Cavalcoli “Karl Raner - Il Concilio tradito”. Il fatto che questo libro abbia potuto essere pubblicato dopo tante traversie e ostilità è segno che la Chiesa sta ritornando sulla strada giusta. Grazie soprattutto al Santo Padre Benedetto XVI! In questo libro troverai elencate e sconfessate15 autentiche eresie di Rahner, che purtroppo ancora tanta influenza ha nell’insegnamento teologico e quindi nella pastorale e nella Sacra Liturgia.
Sono convinto che il tuo aiuto nella divulgazione di questo libro sia importante per la Chiesa e per l’Apostolato della Buona Stampa, quella cattolica!
“Personalità enorme e pericolosa del filosofo che ‘voleva troppo”.
"Se ne avessi la forza, lo combatterei"
Puoi ordinare questo testo cliccando sull’immagine, sul link o scrivendo una mail a ordini@fedecultura.com
Grazie!
Prof. Giovanni Zenone Ph.D. Direttore
Fede & Cultura
viale della repubblica, 16
37126 VERONA
Tel. 045-941851
Fax 045-9251058
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L'apostasia moderna
Per uscire dagli incubi emanati dalla calamitosa apostasia moderna e far ritorno alla sana ragione occorre, prima di tutto, finirla con l’antica fisima dell’intellettualismo, che postula la superiorità del pensiero sull’essere e stabilisce il dominio del sogno o del progetto fantastico sulla realtà. Il futuro appartiene a chi saprà dissipare le nebbiose elucubrazioni prodotte dai maestri del sospetto – i calunniatori dell’essere e gli staffilatori della ragione – e oserà sciogliere il grumo di morbosa irrequietezza e collerica ingratitudine che alimenta la rivolta del desiderio contro la realtà.
Per rimuovere l’uggioso residuo dell’alienazione e contemplare la meraviglia del creato nella luce raggiante della verità, si deve dunque adottare la sentenza tomista, che afferma la superiorità dell’essere sul pensiero. San Tommaso ha stabilito con chiarezza che “Non est verum quod intelligere sit nobilius quam esse; sed determinatur ab esse, immo sic esse est eo nobilius” (De veritate, q. 22, a. 6, ad primum).(Piero Vassallo, Memoria e progresso, p. 48)
Anarchia
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(Fabio Trevisan, Uomini d'allevamento, pp. 43-44)
A Dio attraverso le cose temporali
A Dio si può andare attraverso le cose create, temporali, santificandole e santificandosi per mezzo loro. Certamente, il mondo contemporaneo non favorisce questo itinerario. È un mondo ammalato, almeno dalla Rivoluzione del 1789, dall’illuminismo, dalla pretesa della ragione umana di diventare l’unica ragione della vita degli uomini.
(Marco Invernizzi, Il Beato Contardo Ferrini)
Indifferenza
Le civiltà muoiono per l'indifferenza verso i valori peculiari che le fondano.
( Nicolás Gómez Dávila, In margine a un testo implicito)
( Nicolás Gómez Dávila, In margine a un testo implicito)
Togliete il crocifisso, togliete la ragione
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“Tutti gli strumenti del professor Lucifero parevano gli antichi strumenti dell’uomo resi irriconoscibili da un’improvvisa pazzia, quasi senza più traccia della loro origine … del suo aereo tutto insomma egli aveva inventato, tranne, forse, se stesso. In realtà egli era nato troppo tardi per potersi inaugurare; ma era tuttavia convinto d’essersi almeno notevolmente perfezionato… Come ti stavo dicendo – parlò il monaco – un uomo aveva adottato l’opinione che il segno del cristianesimo fosse un simbolo di barbarie e di irragionevolezza. È una storia assai interessante. Ed è una perfetta allegoria di ciò che accade ai razionalisti come te, Lucifero. Egli cominciò, naturalmente, col bandire il crocifisso da casa sua, dal collo della sua donna, perfino dai quadri. Diceva, come tu dici, che era una forma arbitraria e fantastica, una mostruosità; e che la si amava soltanto perché era paradossale. Poi diventò ancora più furioso, ancora più eccentrico; e avrebbe voluto abbattere le croci che si innalzavano lungo le strade del suo paese, che era un paese cattolico romano. Finalmente, s’arrampicò sopra il campanile di una chiesa, ne strappò la croce e l’agitò nell’aria, in un tragico soliloquio sotto le stelle. Una sera d’estate, mentre ritornava lungo un viale, a casa sua, il demone della sua follia lo ghermì di botto gettandolo in quel delirio che trasfigura il mondo agli occhi dell’insensato. S’era fermato un momento, fumando la sua pipa di fronte a una lunghissima palizzata: e fu allora che i suoi occhi si spalancarono improvvisamente. Non brillava una luce, non si muoveva una foglia; ma egli credette di vedere, come in un fulmineo cambiamento di scena, la lunga palizzata tramutata in un esercito di croci legate l’una all’altra, su per la collina, giù per la valle. Allora, facendo volteggiare nell’aria il suo pesante bastone, egli mosse contro la palizzata come contro una schiera di nemici. E, per quanto era lunga la strada, spezzò, strappò, sradicò tutte quelle croci che trovava sul suo cammino. Egli odiava la croce: ed ogni palo era per lui una croce. Quando arrivò a casa, era pazzo da legare”.
Gli illustri professori della Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo sono anche loro nati troppo tardi per potersi inaugurare e, sono convinto, pensano anche loro di essersi tuttavia notevolmente perfezionati. Meditiamo su quest’allegoria di Chesterton di cento anni fa.
Fabio Trevisan
Democrazia-divisione
Qualsiasi tentativo di svalutare la vera comunità della Chiesa universale in favore di un modello ipoteticamente più democratico di Chiese regionali è un grave errore. Una delle tecniche costanti usate dalla tirannia è dividere e neutralizzare i propri oppositori, isolare qui movimenti o voci che ostacolano il dissolvimento dell'identità.
(Michael D. O'Brien, Il nemico, 2008, p. 461)
(Michael D. O'Brien, Il nemico, 2008, p. 461)
Cesserà ogni giustizia
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Filantropia
La filantropia aveva preso il posto della carità; la soddisfazione aveva sostituito la speranza e la fede era stata spodestata dalla cultura.
(Robert Hugh Benson, Il padrone del mondo, 1907)
Egualitarismo contradditorio
Non crederei
Io stesso non crederei al Vangelo, se non mi spingesse a credere l’autorità della Chiesa cattolica.
(S. Agostino, Contro la lettera di Mani, 5.6)
Diffidate, anzi meglio, incoraggiate le imitazioni!
Chi si è letto e gustato il “Candido” di Giovannino Guareschi ed ha un’onesta e cristiana coscienza, non può che esultare dinanzi a tanta scuola di giornalismo critico ed umoristico. Le rubrichette: “Visto da destra, visto da sinistra”, “Giro d’Italia”, le strisce “Contrordine compagni” e tanto tantissimo altro testimoniano l’altezza e genialità di questo grande scrittore cattolico emiliano. Inimitabile! Nessuno ha la pretesa (ridicola) di salire a tali elevatissime vette. Nessuno, tantomeno noi. Ciononostante ci piace occuparci di Guareschi e delle sue indimenticabili “creature” (Don Camillo in primis). Indegnamente, certo, ma con un autentico spirito di persone che faticosamente tentano di seguire il suo ineguagliabile umorismo. Non ci vergogniamo di imitarlo, quindi, e speriamo, grazie a Dio, di non scimmiottarlo. Cercheremo quindi di stare nei binari guareschiani senza scadere in gratuite volgarità, turpiloquio e disquisizioni prolisse. Solamente brevi argomentazioni serie e serene, aperte ad un dibattito serrato ma all’insegna (si spera) di un sano umorismo cristiano. Ogni cosa che si rispetti, sia scienza o sia arte, ci insegna un altro grande, Gilbert Keith Chesterton, deve porsi dei limiti. Tanto che l’essenza del quadro artistico è appunto la sua cornice! Quindi noi imitiamo e ci limitiamo (ad imitare). Non abbiamo altra pretesa che, attraverso La Voce di don Camillo, si possa far parlare Cristo, la Chiesa, la tradizione dei Santi. Ci rendiamo conto che non è una pretesa da poco, ma cercheremo di fare del nostro meglio, magari anche con il vostro aiuto. Possa questo umile e modesto strumento (il sito La Voce di don Camillo) cercare di far capire l’orizzonte nel quale ci muoviamo ed il proposito di provocare nelle persone un’attenzione maggiore alle sfide dell’evangelizzazione nell’ora presente.
Fabio Trevisan
L'apparenza non inganna
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Fabio Trevisan – Vice Presidente di Fede & Cultura
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Ci siamo spostati dopo 13 anni
Cari amici, era il 2 novembre 2009 quando prendevamo in mano questo blog e gli davamo una nuova vita, come "voce culturale ufficiale...
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Clicca qui per info e acquisti La Chiesa Romana celebra oggi la memoria liturgica di San Gelasio I, Papa (secolo V). Originario dell’Af...
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Cari Amici di Mario Palmaro, si avvicina la fine dell'anno e chiediamo un sostegno in più per la causa che ben conoscete: sostenere...
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