Autore di un esaustivo saggio sul tema, l’avvocato Aldo Rocco Vitale afferma: “Il ddl Cirinnà è palesemente anticostituzionale, perché viola in primo luogo il principio di uguaglianza”
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Che differenza c’è tra gender studies e teoria gender? È vero che si vuol promuovere l’avvento di una società in cui il sesso non determina la persona? E cosa comporta considerare il genere di appartenenza una variabile?
Sono alcuni degli interrogativi scottanti ed attuali che l’avvocato Aldo Rocco Vitale (che ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia e Teoria Generale del Diritto Europeo presso la facoltà di Giurisprudenza dell’università Tor Vergata) si pone per concettualizzare un argomento che solleva l’interesse e la curiosità dell’opinione pubblica.
Nel suo libro edito da Fede & Cultura, dal titolo Gender questo sconosciuto, Vitale affronta con sistematicità e competenza il problema di una società liquida in divenire, considerando i retaggi e le prospettive future legate al tema della persona ed alle derive di un materialismo ed un utilitarismo che, parafrasando Nikolaj Berdjaev, vorrebbero ridurre l’uomo ad immagine e somiglianza di una macchina.
Avvocato Vitale, innanzitutto, perché è più corretto usare il termine “ideologia” e non “teoria” per definire il gender?
Ci si trova nell’ambito del pensiero in entrambi i casi, sia in quello della teoria che in quello dell’ideologia. Mentre però la teoria è una prospettiva, come una finestra, che si apre sul panorama della verità, l’ideologia è invece il (Continua su Zenit)
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